Lezione 1. Stile Psichedelico
- Michele Di Erre
- 26 gen
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 2 apr
Lo Stile Psichedelico nell’Inchiostrazione:
Un Viaggio Visivo e Culturale
Lo stile psichedelico nell’inchiostrazione è una delle manifestazioni più vibranti e surreali dell’arte del XX secolo, strettamente legato alla cultura psichedelica, nata negli anni '60 come movimento controculturale. Questo stile artistico riflette gli stati alterati di coscienza indotti da sostanze psichedeliche come LSD e mescalina, traducendoli in forme visive che
sfidano la percezione tradizionale dello spazio, del colore e del tempo.

Cos’è la Cultura Psichedelica?
La cultura psichedelica è emersa negli anni '60 come reazione ai valori dominanti del consumismo e dell’autorità. Era alimentata dal desiderio di esplorare la mente e il cosmo attraverso pratiche spirituali, meditazione e l’uso di sostanze che alterano la percezione. Questo movimento si è intrecciato con musica, letteratura e arte, creando un linguaggio visivo unico.
La parola "psichedelico" deriva dal greco psyche (anima) e delos (manifestare), che significa "manifestazione dell’anima". Nell’arte, questo si traduce in un’esplosione di immagini che cercano di trasmettere esperienze ineffabili, spesso attraverso strutture intricate e colori vividi.
Caratteristiche dello Stile Psichedelico nell’Inchiostrazione
Linee fluide e organiche: Le forme sembrano fondersi e trasformarsi continuamente, richiamando un senso di movimento perpetuo.
Colori vivaci e contrastanti: Lo stile utilizza tonalità brillanti e accostamenti audaci che ricordano le visioni indotte da esperienze psichedeliche.
Motivi geometrici e mandala: Simboli ripetitivi e ipnotici che evocano una dimensione spirituale.
Elementi surreali: Animali antropomorfi, paesaggi onirici, e creature fantastiche si combinano per creare mondi alternativi.
Dinamiche optical art: Spesso incorporati motivi ottici che giocano con la percezione dello spettatore, come spirali e illusioni di profondità.
Come si Sviluppa nell’Arte
Lo stile psichedelico ha preso forma attraverso manifesti, copertine di album e fumetti underground. Tra i protagonisti della cultura psichedelica ci sono stati artisti come:
Victor Moscoso e Wes Wilson, che hanno ridefinito il design dei poster per i concerti rock.
Rick Griffin, noto per le sue iconiche illustrazioni legate ai Grateful Dead.
Nel mondo dei fumetti, lo stile psichedelico ha trovato un terreno fertile nella scena comix underground americana, con artisti che hanno spinto i confini della narrazione e dell’estetica.

Artisti Comix Psichedelici
Robert Crumb: Fondatore della rivista Zap Comix, Crumb ha portato un tocco ironico e dissacrante allo stile psichedelico, mescolando temi surreali e satira sociale.
Victor Moscoso: Oltre ai poster, Moscoso ha portato le sue esplorazioni visive nei fumetti, con lavori pieni di colori acidi e movimenti fluidi.
Gilbert Shelton: Creatore dei Fabulous Furry Freak Brothers, ha incorporato l’assurdo e il grottesco in un linguaggio visivo ricco di dettagli psichedelici.
Rick Veitch: Le sue opere, come The One e collaborazioni con Alan Moore, presentano una fusione di surrealismo e critica culturale, con elementi visivi psichedelici.
Andrea Pazienza: è stato un maestro del fumetto italiano, il cui stile, pur non tradizionalmente "psichedelico", spesso fluttuava in mondi surreali e visionari. Le sue opere, come Pentothal e Zanardi, catturano stati d’animo alterati, intensi e talvolta frammentati, evocando un senso di smarrimento che risuona con l’estetica psichedelica. La sua abilità nel combinare disegni ipnotici e narrazioni allucinate lo lega a questo immaginario.
Il Dottor Bad Trip alias Gianluca Lerici è stato una figura centrale della controcultura italiana, direttamente legato alla psichedelia. I suoi disegni, caratterizzati da colori sgargianti, forme intricate e temi visionari, riflettono perfettamente l’estetica psichedelica. Le sue opere, che spaziavano da poster a fumetti, erano spesso legate al movimento punk e cyberpunk, ma con una forte componente onirica e psicotropa che lo rende un autentico interprete della psichedelia visiva.
Spunti per i Partecipanti
Per approfondire lo stile psichedelico e la sua influenza sull’arte, ecco alcuni suggerimenti di lettura:
The Electric Kool-Aid Acid Test di Tom Wolfe – Un classico reportage sulla controcultura degli anni '60.
Underground Comix di James Danky – Una guida alla scena underground e ai suoi protagonisti.
Psychedelia: An Ancient Culture, A Modern Way of Life di Patrick Lundborg – Un’analisi completa della cultura psichedelica.
Almanacco Psichedelico di Matteo Guarnaccia (disponibile a questo link)
L'opera di Andrea Pazienza
L'opera di Moebius
Il codex Serafinianus (disponibile a questo link)
PROF. BAD TRIP
Conclusione
L’arte psichedelica è un’esplorazione senza limiti della percezione e della creatività, un ponte verso mondi immaginari che sfidano le convenzioni. Nell’inchiostrazione, diventa un potente strumento per raccontare storie che escono dai confini della razionalità, trascinando lo spettatore in un viaggio visivo unico e ipnotico.
Se vuoi sperimentare, lascia che la tua penna scorra libera, seguendo il flusso di linee, forme e colori, come se stessi raccontando un sogno.
Ed ora al termine ma non di importanza ecco un breve riassunto e spiega del primo libro che i partecipanti al Workshop di Inkiostrazione dovranno disegnarne la copertina
"Paura e disgusto a Las Vegas"
(titolo originale: Fear and Loathing in Las Vegas) è un romanzo scritto da Hunter S. Thompson nel 1971. È un'opera cult che mescola giornalismo e narrativa, considerata una delle pietre miliari del "gonzo journalism," uno stile che unisce elementi autobiografici, satira e racconti di fantasia.
Trama dettagliata
La storia è raccontata in prima persona da Raoul Duke, un alter ego di Thompson, e segue il viaggio surreale che compie insieme al suo avvocato samoano, Dr. Gonzo (basato su Oscar Zeta Acosta). I due intraprendono un viaggio da Los Angeles a Las Vegas con l'intenzione di coprire due eventi per una rivista: una gara di moto nel deserto, il Mint 400, e successivamente una conferenza sui narcotici organizzata dalla polizia.
Tuttavia, il vero scopo del viaggio si rivela essere un'odissea psichedelica, alimentata da un'impressionante quantità di droghe, alcol e allucinazioni. Il romanzo esplora il lato oscuro del sogno americano attraverso una serie di esperienze surreali e incontri con personaggi eccentrici.
Parte 1: Il Mint 400
Duke e Dr. Gonzo arrivano a Las Vegas per coprire il Mint 400, ma sono rapidamente sopraffatti dalla quantità di droghe che consumano. La loro percezione della realtà si distorce completamente, rendendo difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è immaginato. Durante la gara, Duke si rende conto che il suo interesse per il reportage è diminuito, mentre le sue riflessioni si concentrano sullo stato della cultura americana.
Parte 2: La conferenza sui narcotici
Successivamente, i due si recano alla conferenza sui narcotici, un'ironia significativa dato il loro stato perpetuamente alterato. Qui, Duke osserva con cinismo la superficialità degli interventi e la disconnessione tra i poliziotti e la realtà del consumo di droga negli Stati Uniti.
Esperienze surreali
Le loro avventure includono episodi bizzarri come:
L'incontro con una giovane artista hippie che cercano di aiutare ma finiscono per terrorizzare.
Visioni allucinate, come dinosauri che servono cocktail in un casinò.
Fughe precipitose dagli hotel per evitare conseguenze legali.
Duke e Gonzo vivono in uno stato costante di paranoia e alienazione, mentre si muovono attraverso un paesaggio simbolico che riflette il collasso del sogno americano.
Tematiche principali
Il sogno americano: Il romanzo rappresenta un commento sulla degenerazione della società americana negli anni '70. Las Vegas, con il suo sfarzo e il suo vuoto morale, diventa una metafora di un sogno ormai corrotto.
Droghe e alterazione della realtà: L'abuso di droghe non è solo un tema centrale, ma una lente attraverso cui Thompson esplora la condizione umana e la cultura dell'epoca.
Paranoia e alienazione: Le allucinazioni e i comportamenti irrazionali dei protagonisti rappresentano la disillusione e l'ansia esistenziale di una generazione.
Satira sociale: Thompson critica apertamente istituzioni come la polizia, il governo e i media, sottolineandone l'ipocrisia.
Stile e struttura
Il romanzo si distingue per il suo stile caotico e frammentato, che riflette la mente alterata del narratore. La prosa è ricca di immagini vivide, umorismo nero e riflessioni filosofiche. Spesso, la narrazione si sposta tra il reale e il surreale, confondendo intenzionalmente il lettore.
Impatto culturale
"Paura e disgusto a Las Vegas" è diventato un simbolo della controcultura americana degli anni '70. Il primo adattamento cinematografico di Paura e disgusto a Las Vegas è Where the Buffalo Roam (1980), diretto da Art Linson, con Bill Murray nel ruolo di Hunter S. Thompson e Peter Boyle in quello del suo avvocato, Dr. Gonzo.
Il film è una versione meno psichedelica e più comica rispetto al libro originale di Thompson. La trama è ispirata a episodi della vita del giornalista e si concentra sulla sua relazione con il Dr. Gonzo, enfatizzando le loro disavventure surreali e spesso caotiche. Sebbene Bill Murray offra un'interpretazione memorabile e carismatica di Thompson, il film ricevette recensioni contrastanti, con critiche al fatto che non riuscisse a catturare pienamente il tono anarchico e visionario del libro. Tuttavia, è considerato un'opera di culto per i fan di Hunter S. Thompson.
Un secondo adattamento nel 1998, diretto da Terry Gilliam e interpretato da Johnny Depp e Benicio del Toro.
In sintesi, il libro è una critica feroce e visionaria della società americana, presentata attraverso un viaggio delirante e caotico che sfida le convenzioni narrative cosi' per certi versi anche le pellicole cinematografiche.
Ecco ora il design di questo libro fatto dal sottoscritto, un autoritratto allo stile della locandina del film. Ottimo spundo per ciascuno di voi autoritrarsi in modo originale ponendo elementi che vi contraddistinguono per personalizzare al massimo il design.

Ecco di seguito due esempi di come impostare in modo semplice una copertina usando Canva come Editor.
Vi invito ora a provare con il vs design!



Ecco alcuni momenti della lezione
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