1037193634762772
top of page
logo MdE
  • Whatsapp
  • Instagram
  • LinkedIn

Burattini e Segreti

Aggiornamento: 16 mar

Pinocchio

tra Politica, Esoterismo e il Vero Significato della Fiaba


Ah, Pinocchio di Carlo Collodi! La dolce fiaba di un burattino che sogna di diventare un bambino vero. Oppure no? Perché dietro il naso che si allunga, la fata misteriosa e il gatto e la volpe, si nasconde un racconto che non è affatto per bambini, ma per adulti con orecchie abbastanza affinate per sentire il sussurro della critica sociale.


Pinocchio e l'Italia di Fine '800: Una Favola Politica Travestita da Morale Infantile


Quando Collodi scrive Le avventure di Pinocchio (1881-1883), l'Italia è una neonata nazione con più problemi che entusiasmo. La povertà, l'analfabetismo, il malgoverno e la corruzione sono diffusi ovunque. Ma dire certe cose apertamente? Pericoloso. Così Collodi, con finezza e astuzia, incarta la sua feroce critica sociale dentro una storiella per bambini.


Simbolismi: Chi è Chi nella Storia?


  • Pinocchio: Il popolo italiano. Naïf, ingenuo, facilmente raggirabile ma con un cuore buono. Vuole essere un "bambino vero", cioè un cittadino consapevole e libero, ma continua a essere manipolato da figure di potere.

  • Geppetto: Il buon lavoratore oppresso. Povero, onesto, eppure destinato a soffrire e a sacrificarsi per un figlio che scappa sempre dietro alle illusioni (la libertà? Il progresso? Le false promesse politiche?).

  • Il Gatto e la Volpe: Politici corrotti e truffatori. Vendono illusioni (l'albero delle monete d'oro, che ricorda certi investimenti statali fasulli) e approfittano della credulità popolare.

  • Mangiafuoco: Il potere che usa e sfrutta. Ha il potere assoluto sul teatro dei burattini: un riferimento a un governo che comanda con la paura e la coercizione.

  • Lucignolo e il Paese dei Balocchi: La falsa libertà. Un'esca per il popolo, promesse di svago e piaceri che si trasformano in schiavitù (gli asini alla fine servono solo a lavorare). Potremmo vederlo come un’anticipazione dell’odierno consumismo sfrenato o del populismo che promette facili soluzioni.

  • La Fata Turchina: L’illusione del salvatore. Compare sempre in momenti chiave, salva Pinocchio ma non lo guida veramente. Promette aiuto, ma la vera salvezza deve venire da lui stesso. Una metafora delle istituzioni che dovrebbero proteggere il cittadino ma che, alla fine, gli impongono sacrifici.

  • Il Grillo Parlante: La voce della coscienza che nessuno vuole ascoltare. E infatti Pinocchio lo schiaccia subito. Quante volte il popolo ignora i consigli più saggi?


Pinocchio, Esoterismo e Cabala: Il Viaggio Iniziatico del Burattino


Non solo politica: Pinocchio nasconde anche simbolismi esoterici e iniziatici. Il viaggio del burattino di legno può essere letto come un percorso di trasformazione spirituale, che ricorda i principi della Cabala e delle tradizioni alchemiche.


  • Il Legno e la Materia Grezza: Pinocchio nasce come un pezzo di legno, simbolo della materia primordiale e dell’uomo non ancora illuminato. La tradizione alchemica parla della necessità di "raffinare" la materia per trasformarla in oro, così come il burattino deve evolversi per diventare un bambino vero.

  • Le Prove Iniziatiche: Lungo il suo cammino, Pinocchio affronta una serie di prove che lo conducono alla conoscenza e alla maturazione. La permanenza nel ventre della balena richiama il mito di Giona e la discesa negli inferi, simbolo della necessaria morte simbolica prima della rinascita spirituale.

  • Il Naso che si Allunga: Non solo una metafora della menzogna, ma anche un simbolo di squilibrio interiore. Nella Cabala, la menzogna rappresenta l’allontanamento dalla Verità Divina, e il naso che cresce potrebbe indicare la deformazione dell’essenza spirituale di Pinocchio quando si allontana dalla retta via.

  • La Fata Turchina come Guida Spirituale: In molte tradizioni esoteriche, il femminino sacro guida l’iniziato lungo il percorso della conoscenza. La Fata Turchina appare sempre nei momenti cruciali, aiutando Pinocchio a trovare la sua strada.


Il Messaggio di Pinocchio: La Trappola della Libertà Falsa


Alla fine, Pinocchio diventa un bambino vero solo quando smette di cercare scorciatoie e si assume la responsabilità di se stesso e di suo padre. Una lezione politica potente: il popolo italiano (e non solo) può liberarsi dalla manipolazione solo con educazione, impegno e consapevolezza. Non ci sono fate, salvatori o scorciatoie: o ci si emancipa con la cultura, o si resta burattini nelle mani del potere.


Le Fiabe: I Manifesti Politici Travestiti


La fiaba è sempre stata uno strumento potentissimo per trasmettere messaggi politici nascosti. Dai Fratelli Grimm, che nei loro racconti parlavano di povertà e ingiustizia sociale nella Germania dell’800, a Orwell con La Fattoria degli Animali, le storie "per bambini" sono spesso le più pericolose per i potenti. Perché? Perché passano inosservate, parlano di magia, ma entrano nella mente con una forza che nessun comizio potrebbe eguagliare.


Morale Finale: Siamo Tutti Pinocchio (e Forse Anche il Gatto e la Volpe)


Forse, nel nostro mondo moderno, siamo ancora un po’ Pinocchio: ingenui, manipolabili, pronti a credere a chi ci promette scorciatoie miracolose. E nel frattempo, i Gatti e le Volpi continuano a prosperare. La soluzione? In fondo, ce la suggerisce lo stesso Collodi: imparare a distinguere tra favole e realtà. O almeno, se dobbiamo essere burattini, scegliamo noi chi ci tira i fili.

Ecco di seguito il mio Pin-occhio come direbbe Igor Sibaldi, una magnifica pittura ad olio appartenente a una collezione privata!

Esplorare la figura di Pinocchio in pittura è un viaggio nella metafora e nel simbolismo. Il burattino di legno, nato come archetipo dell’innocenza e della trasformazione, può diventare un potente specchio della condizione umana contemporanea, delle sue prigioni invisibili e delle sue contraddizioni.


Descrizione dell'opera


In questo quadro ad olio, Pinocchio non è più il ragazzino ingenuo che rincorre sogni di libertà. È invecchiato, relegato in un angolo della casa, non più marionetta danzante ma corpo fissato in modo palliativo alla parete e al pavimento da fili che non lo sollevano, ma lo vincolano. La sua immobilità non è una prigionia evidente, ma una condizione subdola, accettata, quasi rassegnata.

Il suo naso, simbolo della menzogna ma anche della crescita incontrollata, si allunga fino a sfiorare lo schermo tattile di uno smartphone, come se il suo unico contatto con il mondo fosse mediato dalla tecnologia, un’interazione distorta e meccanica, più che umana. Eppure, le sue mani, con dieci dita affilate come matite, possiedono il potenziale della creazione: potrebbe scrivere, disegnare, lasciare un segno… eppure no. Impugna invece la carcassa di una coscienza, il Grillo Parlante, ormai morto, ridotto a un ricordo senza voce.

Alle sue spalle, Madre Quercia e Padre Pino lo osservano silenziosi, archetipi delle sue origini e di una natura che lo richiama, forse per risvegliarlo o per riassorbirlo nel legno da cui proviene. Sono la sua radice e il suo destino, testimoni della sua storia e della sua possibile dissoluzione.


Significato e impatto


Questa visione di Pinocchio è una potente riflessione sulla condizione dell’uomo moderno: costretto tra il desiderio di libertà e le catene invisibili della società, tra il potere creativo e l’incapacità di usarlo, tra il progresso tecnologico e la perdita della propria coscienza. L’assenza di movimento suggerisce che la sua trasformazione si è arrestata: non più burattino, ma nemmeno completamente umano, cristallizzato in un limbo esistenziale.

Il tuo quadro non è solo un ritratto, ma una domanda aperta: siamo davvero liberi o solo burattini con fili più sottili?

Commentaires


Logo MdE
  • Whatsapp
  • Instagram
  • Facebook
  • LinkedIn

© 2036 by Michele di Erre. Design By KK Illustration

© Copyright
bottom of page